martedì 14 dicembre 2010

Gli Italiani dei Valori


Ve ne sarete accorti: Bokassa ha ottenuto la fiducia,grazie ad un paio di astensioni (la Südtiroler Volkspartei, che s'era già accordata con Lui in cambio del Parco dello Stelvio) ed alcuni voti "traditori" (il famoso vota-gabbana) dell'opposizione.

Il risultato è stato di 311 favorevoli e 314 contrari: dunque 2 sono stati i voti discriminanti per la vittoria dell'Antropofago, due persone col cuore gonfio di responsabilità istituzionale verso Patria, Nazione, Bandiera e Culo.
Il proprio bel Culo. Che indubbiamente merita la maiuscola, vista l'importanza che tale apparato riveste nella vita politica moderna.

Scelgo quindi due deputati (e - di conseguenza - i loro Onorevoli Culi) tra i transfughi: Catia Polidori e Domenico Scilipoti.

nata a Città di Castello (PG), da sempre finiana di ferro, è cugina di Francesco Polidori, patron della CEPU, da sempre grande supporter di Bokassa. Proprio lei ha aperto i lavori della prima convention di FLI a Perugia, parlando di "dignità della persona" ed altre vaccate demago-campaniliste; il 2 dicembre arriva ad affermare sul suo sito (ci metto anche la foto perchè per me non dura tanto..) che FLI risulta essere "..coeso e compatto..". Appunto.

Ci si aspetterebbe che questo suo straordinario radicamento sul territorio, la tenacia nel diffondere la cultura umbra e l'essere una "de Fracchæno" (Fraccano, paesino vicino a Città di Castello) l'abbiano proiettata in Parlamento, protagonista di un plebiscito in salsa umbra. Infatti nel 2008 la nostra tifernate reginetta di coerenza viene eletta nella circoscrizione Veneto 2. Tartufo e osei.

Ad agosto il cugino istruito Francesco ha messo a disposizione la propria struttura per raccogliere voti al Capo, nella speranza - manco troppo larvata - di una legge sull'istruzione che equipari il modello CEPU a quello universitario e che includa la ditta sotto la pioggia dei finanziamenti connessi, quando, appena un mese prima, Bokassa in persona è intervenuto durante un convegno organizzato da CEPU per sottolineare l'importanza dell'istruzione privata e per spalmare il consueto dito di merda su Rosy Bindi in quanto "femmina non avvenente".

La nostra Catia (nostra in quanto "castelæna") ha dato una bella stretta al bullone che lega il trono di Bokassa al suo Regale Culo. Ma il faticoso impegno profuso a nulla sarebbe valso senza l'intervento di un Onorevole collega, corso in aiuto della Polidori a darle manforte nel lavoro di consolidamento del berluscano.

ferreo sostenitore dell'agopuntura.

Esaurito qui l'elenco delle virtù del deputato in questione, analizziamo il suo travagliato percorso politico: fino a qualche giorno fa era membro dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, poi si è reso conto che il suo capo partito è un giustizialista, uno che ha accettato nelle proprie liste un ex piduista (Giuseppe Caleffi, tessera n°762, candidato nel 2006 in Sardegna), uno che nella scorsa legislatura non ha mai sollevato la questione della legge elettorale, vera causa della rovina morale dell'Italia.

Oggi ha pensato bene che "..l'unità politica e morale di tutta la Nazione.." possa essere rappresentata da Bokassa, tessera n°1862, quello che la legge Calderoli (c.d. Porcellum) l'ha voluta.

Fortuna che Scilipoti dichira "..io stò con gli Italiani..", ponendo l'accento dove non occorre ed affidando il proprio pensiero al sito web, buffo alveare di video in cui si può trovare "..solo una parte dei motivi.." della sua scelta: tra i vari contributi spiccano due spezzoni tratti dal film "Gli Onorevoli" con Totò, uno dei quali racconta la riunione pre-elettorale in cui L'Onorevole La Trippa viene agganciato nella buvette per scambiare voti con appalti. Ecco dunque uno dei motivi ispiratori della Scelta di Scilipoti: ce lo suggerisce lui stesso, da sublime moralizzatore dei costumi italici. Molti capiranno..

Questa mattina, in cui si votava la sfiducia, in piazza San Silvestro un gruppo di immigrati ha inscenato una manifestazione a sostegno dell'On. Domenico Scilipoti: hanno anche dichiarato di essere stati pagati da Scilipoti stesso per la messinscena.

Se lo tengano da conto il loro Culo questi Onorevoli: sono seduti su una miniera d'oro!


Repubblica TV - Manifestazione pro-Scilipoti

lunedì 13 dicembre 2010

Vacanze a Chernobyl


Non è il titolo del prossimo cine-cotechino steam-punk, quindi scordatevi Boldi vs Gamera. E' qualcosa di più inquietante ed intimamente pervasivo: è una notizia.

Il Ministro delle Emergenze della Repubblica Ucraina Viktor Baloga ha annunciato che dai primi dell'anno venturo sarà possibile fare escursioni sul sito del più drammatico incidente nucleare (noto) della storia, includendolo tra le mete turistiche di un viaggio "della memoria". Come dire: alla scoperta dell'Ucraina tra antico e moderno.

Nell'antico inizia ad essere annoverabile anche il disastro medesimo, avvenuto il 26 aprile 1986 alle 1.23.45 (!) e il desiderio di relegare alla storia una tragedia di simili proporzioni è più che comprensibile: tuttavia la situazione non è ancora del tutto tornata alla normalità e, nonostante l'ultimo reattore sia stato disattivato 10 anni fa, per il 2015 è prevista la realizzazione di un nuovo "sarcofago" per il contenimento totale della struttura, visto che il coperchio di cemento che è stato allestito all'epoca non sembra essere risolutivo.

Inoltre la radioattività che infesta quei luoghi, come parte della Russia e dalla Bielorussia, impiegherà alcune centinaia di anni prima di disperdersi e ritornare entro limiti tollerabili. Certo oggi è differente, non è stato vano il sacrificio di quanti hanno eroicamente bonificato l'area, esponendosi 40 secondi per volta alla pioggia di Roentgens che zampillava da ogni detrito e morendo di tumore in uno stillicidio che non è ancora cessato.

La mia domanda è: vi andrebbe di farci un giro? Prendereste un pullman da Kiev per poter sbirciare aldilà dei cancelli della catastrofe? Andreste ad esercitare la memoria in un posto in cui, appena prima di rimontare in corriera, vi fanno uno screening per verificare quanti Curie avete in corpo, manco fossero conchiglie che uno viene beccato a portarsi a casa come souvenir?

Il concetto di "viaggio della memoria" è bello, nobile e da incoraggiare, ma un conto è un campo di concentramento in cui sono state trucidate migliaia di persone, che oggi assurge a luogo simbolo destinato ad accogliere e stimolare la riflessione del visitatore, un conto è un sito nucleare "disattivo" in mezzo ad una distesa di morte punteggiata da città fantasma, visitando il quale rischi pure la pelle: anche nel 79 D.C. era troppo presto per andare a visitare Ercolano.

E quale "memoria" dovremmo esercitare, visto che le immagini dei bimbi nati dopo l'esplosione sono così simili a quelle delle vittime della furia del Reich, ma non è piacevole ricordarli fuori dalle virgolette di "quei poveri bambini di Chernobyl" e dunque è raro che qualcuno o qualcosa ce li faccia ricordare. Fortuna che qui da noi di centrali atomiche ce n'è poche..

Tuttavia non è una trovata recente quella di andare in ferie a Chernobyl: basta infatti fare una ricerca in rete per trovare agenzie di viaggi che già da alcuni anni offrono l'escursione sul sito del disastro tra i propri pacchetti, a prezzi relativamente modici (500US$ se si vuole l'esclusiva di una visita personalizzata, ma fino a 100US$ a testa se si riesce a tirare insieme un torpedone con più di 30 entusiasti gitanti). Se volete avere comunque un'idea di come si presentino quelle zone, provate a visitare il sito www.kiddofspeed.com, gestito da Elena, una motociclista ucraina che attraversa a tutta velocità la regione fotografandola.

E che fa la spesa dall'ortolano col contatore geiger.
E' il suo promemoria.


domenica 12 dicembre 2010

Vacanze a Chernobyl


Non è il titolo del prossimo cine-cotechino steam-punk, quindi scordatevi Boldi vs Gamera. E' qualcosa di più inquietante ed intimamente pervasivo: è una notizia.

Il Ministro delle Emergenze della Repubblica Ucraina Viktor Baloga ha annunciato che dai primi dell'anno venturo sarà possibile fare escursioni sul sito del più drammatico incidente nucleare (noto) della storia, includendolo tra le mete turistiche di un viaggio "della memoria". Come dire: alla scoperta dell'Ucraina tra antico e moderno.

Nell'antico inizia ad essere annoverabile anche il disastro medesimo, avvenuto il 26 aprile 1986 alle 1.23.45 (!) e il desiderio di relegare alla storia una tragedia di simili proporzioni è più che comprensibile: tuttavia la situazione non è ancora del tutto tornata alla normalità e, nonostante l'ultimo reattore sia stato disattivato 10 anni fa, per il 2015 è prevista la realizzazione di un nuovo "sarcofago" per il contenimento totale della struttura, visto che il coperchio di cemento che è stato allestito all'epoca non sembra essere risolutivo.

Inoltre la radioattività che infesta quei luoghi, come parte della Russia e dalla Bielorussia, impiegherà alcune centinaia di anni prima di disperdersi e ritornare entro limiti tollerabili. Certo oggi è differente, non è stato vano il sacrificio di quanti hanno eroicamente bonificato l'area, esponendosi 40 secondi per volta alla pioggia di Roentgens che zampillava da ogni detrito e morendo di tumore in uno stillicidio che non è ancora cessato.

La mia domanda è: vi andrebbe di farci un giro? Prendereste un pullman da Kiev per poter sbirciare aldilà dei cancelli della catastrofe? Andreste ad esercitare la memoria in un posto in cui, appena prima di rimontare in corriera, vi fanno uno screening per verificare quanti Curie avete in corpo, manco fossero conchiglie che uno viene beccato a portarsi a casa come souvenir?

Il concetto di "viaggio della memoria" è bello, nobile e da incoraggiare, ma un conto è un campo di concentramento in cui sono state trucidate migliaia di persone, che oggi assurge a luogo simbolo destinato ad accogliere e stimolare la riflessione del visitatore, un conto è un sito nucleare "disattivo" in mezzo ad una distesa di morte punteggiata da città fantasma, visitando il quale rischi pure la pelle: anche nel 79 D.C. era troppo presto per andare a visitare Ercolano.

E quale "memoria" dovremmo esercitare, visto che le immagini dei bimbi nati dopo l'esplosione sono così simili a quelle delle vittime della furia del Reich, ma non è piacevole ricordarli fuori dalle virgolette di "quei poveri bambini di Chernobyl" e dunque è raro che qualcuno o qualcosa ce li faccia ricordare. Fortuna che qui da noi di centrali atomiche ce n'è poche..

Tuttavia non è una trovata recente quella di andare in ferie a Chernobyl: basta infatti fare una ricerca in rete per trovare agenzie di viaggi che già da alcuni anni offrono l'escursione sul sito del disastro tra i propri pacchetti, a prezzi relativamente modici (500US$ se si vuole l'esclusiva di una visita personalizzata, ma fino a 100US$ a testa se si riesce a tirare insieme un torpedone con più di 30 entusiasti gitanti). Se volete avere comunque un'idea di come si presentino quelle zone, provate a visitare il sito www.kiddofspeed.com, gestito da Elena, una motociclista ucraina che attraversa a tutta velocità la regione fotografandola.

E che fa la spesa dall'ortolano col contatore geiger.
E' il suo promemoria.