mercoledì 20 ottobre 2010

Quelli che Malpensano


Mi ha scritto Massimo, un ragazzo di Varese, amico di Cesare (Sak 1 della vecchia VLV Posse) .
Massimo è un lavoratore della Livingston, la ex Lauda Air, compagnia italiana leader nei voli charter, che dall'oggi al domani s'è ritrovato in cassa integrazione.
Sono in 500 a soffrire questa condizione.
Sono tutti professionisti e lavoratori specializzati, che hanno sempre dato il meglio nel proprio lavoro, in una compagnia che, liquidità a parte, avrebbe tutte le carte in regola per agire competitivamente sul mercato.
La loro compagnia trasportava ogni giorno migliaia di persone verso le Maldive, il Mar Rosso, Santo Domingo, tutti i giorni: migliaia di uomini, donne, bambini, managers, vecchi ricchissimi, camerieri, studenti, animatori; tutti partivano bianchi e tornavano neri, chi dopo una settimana chi tre mesi più tardi. Ogni tanto qualcuno partiva da solo e tornava in due, o tre. Ma gli aerei erano sempre pieni

La storia parte con Niki Lauda, il fondatore di Lauda Air nel 1991, che con gli aerei aveva iniziato nel '79, ma questa l'ha fatta dopo. Tutto è andato abbastanza bene fino al 2005, quando "I viaggi del ventaglio" rileva la compagnia e la rinomina in Livingston. Da lì parte una spirale di gestione "malaccorta" che porta al fallimento del ventaglio, a un buco da 20 milioni di euro per Livingston e al successivo passaggio di proprietà nel 2009 alla FG Holding di Maurizio Ferrero, produttore cinematografico romano, che ha fatto il resto.
Il buco sale a 30 milioni, l'ENAC ritira la licenza di volo, gli aerei tornati alle società di leasing e poi tutti a casa, dopo due mesi di lavoro senza stipendio.
La solita storia: aziende buone finiscono in rovina per colpa di amministratori che sono, nella migliore delle ipotesi "incompetenti" o di figli più bravi a spenderli che a guadagnarli o di sciacalli della finanza. Comunque sia, la settima azienda della provincia di Varese ha tirato giù la serranda in una settimana. Mentre il signor Ferrero, anzichè sanare i 30 milioni di debiti, ne spende 60 per comprarsi 10 sale cinematografiche dal fallimento Cecchi Gori..

I lavoratori della Livingston sono uniti nella lotta per la difesa del proprio posto di lavoro, con proposte, idee e volontà di proseguire.
Massimo mi racconta di come potrebbero fornire il servizio di manutenzione per le aeromobili di terzi, in uno scalo come quello di Malpensa, loro che sono una delle ultime rappresentanze italiane nel principale scalo nazionale.
I ragazzi ritengono che usufruire della cassa integrazione a zero ore sia uno spreco di risorse, col potenziale che hanno, capaci di organizzare un volo per dopodomani.
Non sono alla ricerca di un investitore con i soli quattrini, ma con la competenza e la capacità imprenditoriale necessaria a far fruttare un'azienda simile.
Pretendono un titolare che sia alla loro altezza.
Se lo meritano.

Domani i lavoratori della Livingston si troveranno per manifestare davanti alla Regione Lombardia alle 10.30 sotto al Pirellone. Qui trovate un blog per restare aggiornati.